Il blush, conosciuto anche come fard, è uno dei cosmetici più utilizzati nella make-up routine delle donne da più di 4000 anni: ecco la sua storia.
Il blush è uno dei cosmetici più amati dalle donne, infatti il suo compito è di donare colore e luminosità all’incarnato. Un tocco di blush sulle guance e il viso diventa subito radioso e colorato, andando a camuffare segni di stanchezza e colorito spento.
Ne esistono di vari tipi: blush in polvere, in crema, liquidi o gel e di diverse nuance, in base alle tante tonalità di incarnato. Il blush in polvere è il più diffuso e utilizzato, soprattutto perché è molto semplice la sua applicazione e si ottengono più facilmente tante sfumature.
Inoltre le diverse texture sono pensate per ogni tipo di pelle:
- blush cremoso: ideale per pelli secche o normali, ma non per quelle grasse;
- liquido: ha una tenuta di molte ore, ma non è di facile applicazione, perché, se non sfumato bene, crea macchie sul viso;
- blush in polvere: il più utilizzato, super facile da applicare con il pennellino.
Storia del blush
Dietro ogni persona c’è una storia, un iter che la precede, è così anche per gli oggetti e in questo caso per i cosmetici.
“Fard” era il suo nome originario oggi sostituito con quello di “blush” che dall’inglese significa “arrossire”.
Il fard o blush, chiamatelo come preferite, perché vi state comunque riferendo allo stesso prodotto, ha delle origini antichissime, il suo utilizzo risale all’antica Grecia e all’antico Egitto. Veniva utilizzato in epoche così antiche per proteggere la pelle e gli occhi dal sole e dalla sabbia.
Veniva prodotto con l’utilizzo dell’ocra rossa a secco miscelata con oli pregiati, oppure con gelsi schiacciati e succo di barbabietole e fragole.
Negli anni successivi il fard ha subito dei cambiamenti e diversi modi di utilizzo. Ad esempio in Inghilterra, durante l’epoca Vittoriana, non era molto diffuso soprattutto nei ceti più abbienti perché colorare il viso era considerato sinonimo di bassa moralità.
Negli anni Venti era disponibile solo in due colorazioni: rosa e lampone, in seguito si ebbe la scelta di più colori, sempre sui toni del fucsia e del rosa. In questi stessi anni il blush venne prodotto dalle donne con petali di rosa immersi nell’alcool.
Cosa importante, legata al blush, è la storia del pennello con cui applicarlo: inizialmente infatti non si conosceva questo prodotto, poiché l’applicazione del fard avveniva con un piumino. Solo intorno agli anni ’50 si iniziò ad utilizzare il pennello.
A partire dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta, il blush venne reso disponibile in più tonalità, soprattutto in toni scuri come il marrone e divenne molto simile al bronzer.
Sempre negli stessi anni si aggiunse la possibilità di usare questo cosmetico come ombretto sulla palpebra superiore.
Come scegliere la nuance perfetta
In base a cosa scegliere il colore del blush? Il colore ovviamente deve adattarsi al colore dell’incarnato.
Si sceglie la propria nuance anche in base al make-up da giorno o da sera.
Per le tonalità di pelle chiara puntare sui toni: albicocca, pesca o rosati; per le pelli ambrate scegliere tonalità dorate, bronzee o aranciate.
Il blush è usato anche per il blushing ovvero a seconda della forma del viso si utilizza in modo diverso. Sul viso triangolare l’applicazione parte dagli zigomi e continua con le sfumature verso il basso fino alla parte esterna dell’occhio.
Per la forma di viso tondo, il prodotto si applica partendo dagli zigomi all’altezza delle orecchie, fino ad arrivare agli angoli della bocca, concludendo con sfumature verso l’attaccatura dei capelli.
Infine, per un viso stretto e lungo basta un po’ di fard al centro della fronte e sulla punta del mento.
Se ancora non usi questo prodotto oppure non eri a conoscenza del suo utilizzo, non imbarazzarti, c’è sempre la prima volta per iniziare ad inserirlo nel tuo beauty-case. Se vuoi un make-up armonioso e luminoso devi provarlo!
Noi abbiamo scelto il blush in polvere della linea Diego della Palma che dona alla pelle un colorito naturale e sano, dalla composizione impalpabile e setosa, disponibile in dieci tonalità diversi e due versioni: una mat e l’altra leggermente satinata.
Dopo questi consigli e curiosità ora non puoi altro che sorridere a “guance rosse” e puntare sulla scelta di un buon prodotto.
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